lunedì 5 luglio 2010

Grigoli: le trame tra mafia e politica

'Francesco Regina (di Alcamo, poi eletto deputato all'Ars nelle file dell'Udc. ndr) alle elezioni regionali del 2006 venne nel mio ufficio e chiese voti'.

Lo ha detto oggi Giuseppe Grigoli (gestore del marchio Despar per Palermo, Trapani ed Agrigento e per questo soprannominato il “re dei supermercati), imputato di associazione mafiosa, assieme al superlatitante Matteo Messina Denaro (di cui sarebbe il braccio destro economico-finanziario) dinanzi ai giudici del tribunale di Marsala. «Regina venne a trovarmi in compagnia di un fratello di Totò Cuffaro», ha aggiunto Grigoli, che non ha saputo indicare il nome del congiunto dell'ex governatore. «Era un tipo chinotto (tarchiato ndr)».
Grigoli ha riferito al collegio giudicante di aver risposto a Regina e al fratello del presidente Cuffaro di essersi già «impegnato a sostenere la candidatura di Vincenzo Lo Re». Parlando sempre di rapporti con esponenti politici l'imputato ha detto di aver incontrato una volta a Palermo il governatore Cuffaro e di aver ricevuto da questi la proposta «di inserire nel mio gruppo (commerciale, ndr) prodotti vinicoli della sua famiglia».

L’ex deputato regionale Francesco Regina venne eletto nel 2006 all’Ars con la lista ‘Aquilone’ del governatore Cuffaro. Nel settembre del 2008, non rieletto, fu chiamato dall’assessore Pippo Gianni a ricoprire l’incarico di capo della segretaria tecnica dell’assessorato regionale all’Industria. Sempre nel 2008 è stato nominato – incarico che mantiene tutt’oggi – assessore al Territorio della Provincia regionale di Trapani. A nominarlo fu il presidente Mimmo Turano, pure lui ex deputato regionale dell’Udc.

Grigoli ha poi affermato di «aver sempre pagato a Matteo Messina Denaro e alla mafia», riconoscendo di aver ottenuto dal boss latitante l'esenzione per il pagamento del pizzo, limitatamente alle attività esercitate nel territorio di Castelvetrano. E ha sostenuto di essere stato costretto «ad assumere una decina di persone» segnalate dalla mafia. Ha infine ammesso di conoscere direttamente alcuni soggetti mafiosi, come «Ignazio Melodia, Filippo Guttadauro e Francesco Orlando» dai quali dice di «aver avuto soltanto guai».

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