mercoledì 18 novembre 2009

Acqua, la Puglia dice no ai privati


Mentre in Parlamento si è votato un decreto legge sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali, fra i quali anche quelli idrici, la Regione presieduta da Vendola ha approvato una delibera che va in direzione opposta
L’acqua è un bene comune, un diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato. Con questo principio la regione Puglia sta preparando la sua rivoluzione dell'acqua. La delibera recentemente approvata dalla giunta Vendola è una sfida alla privatizzazione del servizio idrico avviata dal governo nazionale.
Mentre il governo nazionale stabilisce che nelle aziende ex municipalizzate la proprietà pubblica dovrà scendere al 30% entro il 2015, la regione ha intenzione di togliere dal mercato la società Acquedotto Pugliese (AQP) e di cambiare il sistema delle tariffe basandolo anche sul reddito familiare. Entro dicembre la Regione Puglia dovrà presentare un disegno di legge ad hoc.

Che si tratti di una vera e propria sfida lo dimostra il fatto che la Puglia impugnerà dinanzi alla Corte Costituzionale il decreto legge 135, con cui il governo ha dato il via libera alla privatizzazione della gestione idrica e ha sancito la fine delle società per azioni a capitale pubblico. Entro novembre 2009 il testo dovrà essere trasformato in legge. Ma secondo la Puglia il servizio idrico deve rimanere di competenza esclusiva delle regioni. Non solo: essendo un servizio essenziale e un diritto inalienabile dell'uomo, l'acqua deve rimanere fuori dalle logiche di mercato e della concorrenza.

Un acquedotto, mille problemi. L'acquedotto pugliese, la cui costruzione iniziò nel 1906 e si protrasse anche durante la Grande Guerra, è uno dei più imponenti d'Italia con 20.000 chilometri di rete. Attinge da invasi fuori dalla Puglia e serve anche diversi comuni della Campania e della Basilicata. Dal 1999 la società che gestisce l'infrastruttura si è trasformata in società per azioni a capitale pubblico. Del 2002 la Puglia e la Basilicata detengono il 100% delle azioni.

Ma una grande opera ha bisogno di una costante manutenzione. Oggi l'acquedotto pugliese perde il 35% dell'acqua che trasporta. A questa quota vanno aggiunti i furti d'acqua. Non bisogna dimenticare, poi, gli evasori che non pagano la bolletta. Alla fine dei conti, AQP non riesce a fatturare il 47% dell'acqua che immette nelle condotte.

Ma c'è anche l'altro lato della medaglia: la Spa, che conti alla mano è un'azienda sana, sta realizzando un ambizioso piano di investimenti, che ammonteranno a 1,5 miliardi di euro entro il 2018. Gli interventi sulla rete stanno già dando i risultati sperati: “Negli ultimi quattro anni – dicono dall'Acquedotto Pugliese – le perdite sono diminuite dal 53% al 47% per un risparmio di 25 milioni di metri cubi d'acqua”.

Bollette meno care. O no? Se l'acquedotto dovesse tornare in mano pubblica chi dovrà sopportare il peso di questi investimenti? Secondo Fabiano Amati, assessore regionale per le Opere Pubbliche, non i cittadini. Anzi: “Dal 2010 al 2018 le tariffe scenderanno gradualmente. E introdurremo un sistema secondo il quale chi ha un reddito basso avrà un conto meno salato. Ferma restando, ovviamente, una quota fissa che sarà uguale per tutti”.

Dopo la Toscana, la Puglia è la regione con le tariffe dell'acqua più care d'Italia (consulta la tabella completa). Dovendo attingere acqua da altre regioni, AQP ha dei costi di gestione molto più alti rispetto ad altre aziende più “fortunate”, che operano in territori dove laghi e fiumi abbondano. Ma lo spettro del rincaro non è infondato, visto che la vecchia legge Galli impone che i costi del servizio debbano ricadere sul servizio stesso, quindi in bolletta.

Cosa cambierà. Secondo l'assessore Amati, trasformare l'azienda idrica in un soggetto di diritto pubblico implica un grande vantaggio, quello della trasparenza: “I cittadini avranno finalmente la garanzia che le loro esigenze non saranno più valutate secondo criteri di convenienza economica ma di utilità pubblica. Quando si parla di un bene primario come l'acqua, questo è un diritto fondamentale”.

Le voci critiche non mancano. Anche all'interno di Federutility, la federazione che rappresenta le aziende di servizi pubblici locali, c'è un certo scetticismo verso quella che viene vista come una scelta politica. “In concreto non cambierà nulla per i cittadini, non si capisce perché proprio ora che AQP sta realizzando importanti investimenti la Regione interviene per cambiare tutto”.

Giuseppe Altamore, giornalista esperto di risorse idriche, vede nell'iniziativa della regione Puglia “un po' di demagogia. Bisogna vedere se ci sono le risorse economiche per togliere dal mercato una società grande come AQP. Certo, bisogna anche dire che in Toscana, dove ci sono state le prime privatizzazioni dell'acqua, le tariffe sono aumentate a vista d'occhio”.

Che cosa ne pensi? Sei favorevole o contrario alla privatizzazione dei servizi pubblici locali? Di' la tua!

14 commenti:

  1. Caro Lillo,
    palese è il "no" dei cittadini menfitani contro la privatizzazione dell'acqua. Il principio regolatore della materia, dovrebbe, infatti, partire da un presupposto imprescindibile: “l’acqua è un bene di tutti”.

    Su questo concetto, noi cittadini di Menfi abbiamo le idee chiare. Daremo manforte al sindaco e combatteremo la battaglia insieme a tutti voi.
    Siamo preoccupati. Siamo preoccupati perchè non solo si rischia di avere un servizio pessimo rispetto ad ora ma di avere un notevole incrimento delle tariffe e degli allacci, visto che la girgenti acque come tutte le società private, sono soggette all’economia di mercato ed alla logica del profitto.

    Sicuramente dietro questa vicenda si celano chissà quanti interessi... interessi personali che di sicuro non sono e non saranno quelli del popolo!

    Questa "battaglia" non deve avere colore politico, è stato detto da molti nell'ultimo consiglio comunale all'aperto e spero si continuerà a dire anche in altre sedi con la coesione di tutte le forze politiche.

    Noi cittadini resteremo in attesa di ulteriori risvolti, se necessario faremo sentire la nostra presenza anche al palazzo dei normanni.

    Buon lavoro!

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  2. Caro Lillo,
    evidente è la risposta negativa alla privatizzazione dell'acqua, soprattutto una privatizzazione che non porterà migliorie al servizio erogato, una privatizzazione che determinerà un aggravio alle spese familiari, una privatizzazione che beffa l'unico servizio comunale efficiente definibile come oasi di un' arida provincia come quella di Agrigento.Ma il punto cruciale è dire perchè non si è fatto nulla prima, perchè siamo arrivati all' ultima votazione del ddl senza aver avuto appoggio dei referenti politici della nostra zona, senza capire che una possibile votazione di fiducia al senato poteva rubare questo servizio comunale.Il problema è a monte....Questa legge sarà una delle tante leggi fatte per avere non un miglior servizio erogato (quasi mai le privatizzazioni riescono nell'intento)bensì per avere posti di lavoro da PROMETTERE a soggetti aventi diritto al voto e a dare a persone che aiutano nell'intento di privatizzare poltrone più comode.Siamo in Italia e questa entificazione assurda è figlia di una volontà produttiva di ammortizzatori sociali illegittimi e clientelari.Non si capisce perchè o per come ma siamo sempre di fronte a governi (di ogni livello territoriale) dei governanti e non dei governati.Quindi giunti al 18 novembre che cosa si può fare ancora?protestare ora ha un significato?Il nostro sindaco combatte in prima linea la battaglia ma combatte con il suo stesso partito politico e anche le assenze onorevoli dell'ultimo Consiglio Comunale in piazza lo hanno sottolineato.Fermiamoci e capiamo bene a che punto siamo arrivati!!! Io protesterò con tutta la popolazione di Menfi ma non riesco a capire perchè i politicanti onorevoli lottano con noi a parole ma a Palermo o a Roma innanzi alle leggi farsa dimenticano anche le loro origini!!!Lillo scusa del mio commento, anzi disamina di una situazione paradossale!!!
    Rinnovo la stima nei tuoi confronti e buon lavoro...

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  3. Mi associo completamente a quanto detto d' Alfonso.

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  4. Ciao a tutti, ho commentato il post u facebook, ma, come mi ha fatto osservare Giacomo, poichè il discorso parte da questo blog, è giusto che la mia voce giunga anche qui. Daccordo con quanto detto finora da tutti riguardo la privatizzazione. Un servizio idrico finora così ben gestito dal nostro comune non può andare in mano ai privati.
    Quello che mi preme però è sottolineare il ruolo dei nostri politici. La loro non è solo indifferenza nei confronti della volontà popolare: è addirittura uno condotta che va CONTRO la volontà popolare, secondo un principio che è al tempo stesso incostituzionale, mafioso e oserei dire VIGLIACCO. Caro Lillo, è giunta l'ora che i rappresentanti della nostra amministrazione comunale comincino questa battaglia, e soprattutto è meglio che la vincano. Una sconfitta in tal senso cancellerebbe ogni qualsivoglia vittoria eventualmente acquisita su altri fronti.
    Proverò a mobilitare un po' di persone per la protesta del 25 novembre a Palermo. Vedremo se laddove non riescono i politici (mafiosi) riusciamo noi cittadini di un paese stanco di cambiare solo in peggio. La Sicilia, a differenza della Puglia, è una regione a statuto speciale. BAsterebbe una sola legge in deroga alla normativa nazionale per risolvere la questione. Staremo a vedere. Intanto ti invito, qualora il tuo pensiero sia uguale al mio, a diffondere la notizia della protesta del 25 novembre, in modo da coinvolgere quante più persone possibili.

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  5. Ciao a tutti, il nostro Parlamento nazionale ha privatizzato l'acqua (non è una sorpresa)adesso speriamo che i parlamentari siciliani facciano qualcosa. La Sicilia essendo a Statuto speciale può fare una legge regionale che vada in una direzione diversa rispetto a quella nazionale.
    Devo essere sincero ho seri dubbi che questo accada perchè privatizzare l'acqua per i politici significa soldi, posti di lavoro e soprattutto voti!
    In ogni caso il popolo ha lo strumento del referendum...vedremo!
    L'amministrazione in questa battaglia è compatta anche se io non condivido la consegna delle schede elettorali nè le dimissioni da consigliere comunale.

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  6. Il governo ha incassato la fiducia sul decreto Ronchi.

    Cosa ci resta da fare?
    Il sindaco Botta dichiara che il 25 novembre sarà a Palermo per sollecitare il presidente dell'Ars, Francesco Cascio, a calendarizzare il disegno di legge che ripubblicizza l'acqua in Sicilia e in quell'occasione, chiederà anche al governatore Lombardo di impugnare innanzi la Corte Costituzionale l'art.15 del decreto Ronchi. In alternativa verranno raccolte le firme per un referendum abrogativo.

    Insieme al sindaco Botta a far fronte comune contro la legge ci saranno la regione Puglia ed anche i restanti 90 comuni siciliani.

    Speriamo bene.

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  7. Il 25 novembre sarò accanto al Sindaco con tutto il mio gruppo politico

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  8. Il Parlamento europeo afferma che:
    "l'acqua è un bene comune dell'umanità" mentre gli organismi dell'UE hanno a più riprese evidenziato che “alcune categorie di servizi non sono sottoposte al principio comunitario della concorrenza”.

    Pertanto, la gestione delle risorse idriche non deve necessariamente sottostare alle regole del mercato interno e le autorità pubbliche competenti (Stato, Regioni, Comuni) hanno la libertà di scegliere “se fornire in prima persona un servizio di interesse generale o se affidare tale compito a un altro ente (pubblico o privato)”.

    Sulla base di queste premesse la Puglia avanza quindi la pretesa di considerare l'acqua dei suoi cittadini non assoggettabile ai meccanismi di mercato assumendo peraltro l'inziativa di impugnare l'art. 15 del decreto governativo presso la Corte costituzionale in quanto lesivo dell'autonomia regionale.

    A Palermo sindaci e amministratori appartenenti al Coordinamento Regionale degli enti locali per l’acqua bene comune e per la ripubblicizzazione del servizio idrico, hanno presentato una proposta di legge regionale analoga a quella pugliese.

    http://www.lastampa.it

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  9. hanno fatto una porcata con sta fiducia...
    ma pd e idv mancu cugghiunianu.leggete

    http://www.camelotdestraideale.it/wp-content/uploads/2009/11/screenshot-ddl-firmato-da-bersani-e-di-pietro.jpg

    http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Ddlpres&leg=15&id=215756

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  10. Anonimo hai mostrato un ottimo documento del 2006.

    Quindi a tal proposito ci chiediamo: IdV e Pd hanno cambiato idea sull'argomento oppure stanno solo svolgendo il classico ruolo di opposizione ?!

    Comunque anche a Menfi sentii dire che un certo Lotà aveva tentato di privatizzare il servizio...

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  11. L'Mpa per voce di Antonio Iannaccone si schiera a favore della privatizzazione dell'acqua, egli stesso infatti dichiara: "l'essere strumento per eliminare carrozzoni".

    Riusciremo mercoledì 25 novembre a far schierare Lombardo dalla nostra?!?

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  12. La privatizzazione dell'acqua conviene a tutte le forze politiche anche se chi sta all'opposizione apparentemente protesta

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  13. PD = PDL - L

    Sul decreto si son espressi contro, ma solo per una finta opposizione!

    Privatizzazione dell'acqua equivale dare a società private "amiche" la gestione... quindi far lavorare amici che ricambiano a sua volta con voti!

    Ma questo comportamento si chiama Mafia, massoneria o semplici giochi politici?!?

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  14. Caro anonimo,
    questo gioco si chiama scambio di voti!!!!!

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